Il presidente Pieri: “Le radici non hanno l’adeguato spazio per svilupparsi e quando periodicamente rompono l’asfalto vengono effettuati degli interventi di fresatura che compromettono la stabilità e la salubrità delle piante con un potenziale rischio crolli. Senza contare che un manto stradale ammalorato riduce anche la sicurezza stradale. Si tratta di un intervento inevitabile ma che abbiamo voluto condividere con le associazioni”.
PESARO – Parte dal coinvolgimento e dal confronto con le associazioni ambientaliste la programmazione dell’intervento che gli addetti del servizio Verde di Aspes in questi giorni realizzeranno in via Solferino. Per garantire la sicurezza della circolazione stradale e l’incolumità dei passanti verranno abbattuti otto pini domestici nel tratto della via compreso tra via Ponchielli e via Goito. Nel terreno sottostante infatti le radici non hanno lo spazio necessario per svilupparsi e questo genera il fenomeno di risalita delle radici stesse sul manto stradale, con periodiche rotture dell’asfalto circostante ed i conseguenti rischi sul traffico veicolare che ne derivano. Ogni volta poi è necessario procedere con la fresatura delle radici e questo compromette la salubrità e la stabilità dell’albero generando potenziali rischi crolli.
“Il primo campanello d’allarme è suonato la scorsa estate quando improvvisamente cadde una pianta di quel filare in via Solferino seppur non si fosse verificato nessun evento atmosferico critico – premette il presidente di Aspes Luca Pieri – Non ci furono conseguenze ma a quel punto decidemmo di partire con una serie di verifiche e sopralluoghi per valutare la stabilità di tutte le altre piante del filare. Abbiamo osservato come gli interventi di fresatura delle radici che vengono effettuati ogni volta che le stesse rompono la pavimentazione vanno a compromettere la salubrità e la stabilità degli alberi. Per questo dopo i sopralluoghi abbiamo deciso di intervenire, in maniera preventiva, sulle alberature potenzialmente più a rischio caduta. Purtroppo 40 anni fa venne commesso un errore di valutazione: quello non è il posto giusto dove piantare quella specie di piante ed ora interveniamo per porre rimedio. Una corretta programmazione è alla base di una gestione efficiente grazie alla quale prevenire anche incidenti stradali o pericoli all’incolumità dei passanti. Come in altre occasioni ci siamo voluti confrontare con le associazioni ambientaliste, grazie alla collaborazione con Andrea Fazi, per condividere e definire insieme l’intervento”.
“Non è mai piacevole abbattere degli alberi ma purtroppo in questo caso non ci sono alternative – commenta Andrea Fazi, in rappresentanza delle associazioni ambientaliste – Quaranta anni fa è stato commesso un errore di valutazione e quelle piante sono state collocate in un posto sbagliato. Non c’è abbastanza spazio per consentire alle radici di svilupparsi e queste risalendo sul manto stradale danneggiano la pavimentazione mettendo a rischio l’incolumità di ciclisti, motociclisti, automobilisti e passanti. Inoltre la fresatura delle radici che viene fatta ogni volta che si interviene per riparare l’asfalto danneggia la salubrità e la stabilità degli arbusti generando potenziali rischi di caduta. Si tratta di un intervento inevitabile”.
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