Prosegue l’attività di controllo del territorio in provincia, mediante anche l’intensificazione dei controlli nelle aziende che ha visto il coinvolgimento del Nucleo Carabinieri in servizio
presso l’Ispettorato del Lavoro. Le ispezioni rientrano fra i controlli finalizzati a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso ed a verificare il
rispetto della normativa sulla tutela della sicurezza dei lavoratori, della salute ed igiene sui luoghi di lavoro; l’operazione è stata svolta nel corso delle ultime settimane unitamente a
personale dell’Arma Territoriale e con la preziosa collaborazione dell’AST. I controlli hanno riguardato sia l’entroterra che la riviera pesarese (hanno riguardato nello specifico i
territori dei Comuni di Gabicce, Urbania e Tavoleto) effettuando mirate verifiche a seguito della captazione indici rivelatori di irregolarità da parte delle locali Stazioni dei Carabinieri
a testimonianza dell’importante ruolo delle informazioni assunte sul territorio dall’Arma Territoriale e condivise con il predetto comparto di specialità.
I settori di intervento sono stati prevalentemente il tessile, pubblici esercizi ed agricoltura, settori sensibili a forme di irregolarità molto diffuse fino al lavoro nero; infatti, in dieci attività ispezionate è stata rilevata la presenza di ben 16 lavoratori non regolarizzati a norma di legge – c.d. in nero, che hanno causato altresì l’adozione del relativo provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per sei aziende. Significativi gli interventi in due aziende ove nella prima è stata riscontrata la presenza del 100% del personale in nero (tre lavoratori in nero su tre presenti), mentre nella seconda è stata accertata la presenza di manodopera irregolarmente occupata nella misura di nove lavoratori in nero su quattordici presenti in azienda al momento dell’accesso ispettivo. Le verifiche hanno ovviamente riguardato anche il rispetto della normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, rilevando gravi violazioni al Testo Unico sicurezza luoghi di lavoro (D.Lgs. n. 81/2008); infatti nel corso delle attività ispettive, i militari hanno riscontrato inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, per non aver effettuato la valutazione di tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro, per non aver designato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, la mancata informazione e formazione in materia di sicurezza dei lavoratori. Per le irregolarità accertate saranno elevate sanzioni amministrative ed ammende per un totale di circa €. 100 mila.
Un fenomeno quello del lavoro nero e quello della prevenzione infortuni sul lavoro di assoluta attualità, posto che la mancata osservanza delle norme consegue una concorrenza sleale che “inquina” il tessuto economico, generando di conseguenza delle sacche di illegalità e consentendo l’applicazione di tariffe “fuori mercato”. Le operazioni, condotte dal comparto di specialità dell’Arma con la collaborazione dell’Arma Territoriale, costituiscono l’esito della raccolta e la successiva analisi di informazioni acquisite dall’Arma territoriale, su un fenomeno che viene esaminato parimenti a quello del caporalato. Nella provincia pesarese l’attenzione rimane alta, come testimoniano i risultati ottenuti da parte dell’Arma dei Carabinieri con il suo comparto di specialità nel settore lavoro.
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