Il “sipario ducale” si alza su mostre, convegni e installazioni dedicate allo scrittore
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, 30 gennaio 2024 – Questa mattina nell’Aula Magna del Rettorato è stato presentato il programma delle Celebrazioni nazionali per il centenario della nascita di Paolo Volponi (1924 – 2024), promosso dall’Università di Urbino, dalla Fondazione Carlo e Marise Bo, dal Comune di Urbino e dalla Galleria Nazionale delle Marche.
Ad aprire i saluti istituzionali il Prorettore, Giovanni Boccia Artieri: “Paolo Volponi – ha detto – è stato una figura poliedrica. Un intellettuale e uno scrittore che ha sempre fissato le proprie idee con grande intensità nei romanzi, nelle raccolte di poesia e nei discorsi parlamentari e in tutto ciò che ha attraversato nella sua vita. Grazie al lavoro congiunto delle istituzioni della sua Città e grazie al Comitato nazionale, in via di costituzione presso il Ministero della Cultura, possiamo dare un contributo divulgativo e di approfondimento sulla sua opera e sul suo pensiero. Un omaggio a Volponi, certamente, ma anche il recupero di un valore critico utile ancora oggi”.
A queste parole si sono unite quelle del sindaco di Urbino Maurizio Gambini: “Ricordare Paolo Volponi a cento anni dalla nascita – ha detto il sindaco di Urbino Maurizio Gambini – è per la nostra città una bella occasione per tornare a parlare del lavoro letterario di questo nostro illustre concittadino. Ma è anche una grande opportunità per soffermarsi sulla passione che Volponi esprimeva ogni volta che parlava di Urbino e del territorio che la circonda. Volponi era una voce critica, a volte scomoda e sferzante. La sua visione riguardante lo sviluppo economico, l’agricoltura, la tutela del paesaggio, il ruolo della Pubblica amministrazione, dell’Università, della formazione, sono elementi che dovremmo analizzare più compiutamente. Potrebbero essere un’utile fonte di ispirazione, un contributo da tenere presente, mentre prefiguriamo alcune scelte che dovremo fare guardando al futuro. Lo scorso anno, in preparazione delle celebrazioni, quando ho incontrato la figlia Caterina, mi colpì la sua richiesta di poter fare qualcosa a Urbino che ricordasse il padre al di là dell’anno celebrativo, che andasse oltre le pur belle iniziative temporanee come mostre e convegni. In questi mesi ho riflettuto e lavorato affinché quella richiesta fosse esaudita. Ebbene ora posso dire che, dopo contatti intercorsi con la proprietà, il Comune di Urbino formalizzerà l’acquisto della Fornace Volponi, un’area significativa per la città, sia dal punto di vista pratico che simbolico. Questo è uno dei modi scelti dall’amministrazione comunale per onorare Paolo Volponi”.
Alessio Torino, membro del Comitato scientifico della Fondazione Carlo e Marise Bo, è entrato nel merito delle attività che apriranno questo 2024 dedicato allo scrittore: “Per quanto riguarda le attività promosse dalla Fondazione Bo – ha esordito – il principio che ci ha guidato è stato quello di valorizzare la donazione dell’archivio Volponi fatta di recente da Caterina Volponi. Siamo tutti grati all’erede dello scrittore per aver scelto di donare a Urbino un fondo di inestimabile valore”. Torino ha poi proseguito con la descrizione degli appuntamenti previsti per la giornata inaugurale del 6 febbraio, data di nascita dello scrittore. Le celebrazioni prenderanno avvio nella mattinata con l’inaugurazione della mostra Paolo Volponi: un itinerario nella vita e nell’opera, che durerà fino al 13 dicembre 2024. Si tratta di un’esposizione che ripercorre la vita e l’opera di Volponi, grazie a documenti del fondo omonimo: manoscritti e dattiloscritti, disegni, foto originali. Per la mostra è stato inoltre realizzato un documentario con testimonianze sull’uomo e sullo scrittore.
Nel pomeriggio il programma proseguirà con il convegno internazionale Paolo Volponi. Le carte, l’opera, la polis (6 – 8 febbraio) cui prenderanno parte studiosi di diverse università. Il convegno sarà anche l’occasione per presentare la digitalizzazione del fondo Volponi, un lavoro a cui il Settore Biblioteche d’Ateneo lavora da tre anni e il cui risultato è destinato a diventare uno strumento imprescindibile per gli studi volponiani. Tra questi due eventi, nella tarda mattinata, ci sarà la scopertura della targa commemorativa apposta sulla facciata della casa urbinate dello scrittore, in via Matteotti.
Un incipit che precede molte altre iniziative, come ha spiegato Luca Cesari, Direttore Accademia Belle Arti di Urbino: “In accordo con la figlia dell’autore, Caterina Volponi, grazie alla collaborazione tra Comune e Accademia di Belle Arti di Urbino, è stato progettato un allestimento dedicato alle preziose opere realizzate fra il XVII e il XX secolo facenti parte della collezione privata della famiglia Volponi e costituite da capolavori del Genga, del Barocci, di Guerrieri, Cantarini, Magini, Bartolini, Mattiacci, Pomodoro, Cucchi. Opere legate quindi a una linea comune di ambiente marchigiano e urbinate. La mostra – ha proseguito il professor Cesari – che sarà ospitata tra aprile e settembre all’interno delle Sale del Castellare di Palazzo Ducale con il titolo ancora provvisorio Paolo Volponi collezionista d’arte, nasce dalla scrittura d’arte di Volponi, da cui scaturisce l’interesse per il collezionismo. A questa proposta si affiancherà la drammaturgia teatrale realizzata dalla Scuola di Scenografia dell’Accademia e ispirata a Le mosche del Capitale e al Don Giovanni di Mozart”.
Parte delle attività riguarderanno poi i luoghi “ducali” cari allo scrittore, dove verranno poste citazioni letterarie. Non solo parola scritta, perché grazie alle installazioni audio le vie della città riprodurranno anche la sua voce, registrata durante la lettura di brani o interventi pubblici.
Altro progetto in cantiere, anticipato nel corso della conferenza stampa dall’amministrazione comunale, quello di realizzare una pubblicazione che metta in evidenza i luoghi della città e del territorio presenti nei romanzi. Sullo stesso tema, il legame tra Urbino e l’opera, porrà l’accento una sorta di giardino dedicato agli autori, dove sorgerà un albero dedicato a Volponi.
Ha ampliato la rassegna delle attività che accompagneranno il centenario l’intervento di Luigi Gallo, Direttore Galleria Nazionale delle Marche, il quale ha presentato un altro filone di iniziative: “”Volponi, urbinate, fu una figura di spicco nel mondo culturale della sua epoca. Intellettuale, politico impegnato e critico d’arte. La sua collezione racconta del gusto e della formazione di un pensiero critico fondato sulla lezione di Roberto Longhi. Nella sua collezione, donata dalla famiglia alla Galleria Nazionale delle Marche, si distingue un piccolo gruppo di fondi oro del 300-400 bolognese, e alcune opere dei migliori artisti del Seicento italiano, che mostrano l’interesse per quella pittura naturalistica che trova riscontro nella sua produzione letteraria. La nuova disposizione del nucleo collezionistico al secondo piano di Palazzo Ducale, ha valorizzato ulteriormente le magnifiche opere grazie ad una nuova illuminazione e alla completa riscrittura dell’apparato storico critico, permettendo di approfondire lo straordinario lascito culturale e artistico del senatore urbinate”.
Il Comitato promuoverà anche iniziative che si terranno a Urbino nel corso dell’anno in collaborazione con altri enti. All’inizio di maggio, nell’ambito del festival Urbino e le Città del Libro, sarà presentata la ripubblicazione in tiratura limitata delle Cantonate di Urbino, il libro d’arte del 1985 con testi di Paolo Volponi e tre incisioni di Renato Bruscaglia. Si tratta di un’edizione ampliata, con altre otto incisioni realizzate all’epoca da Bruscaglia, che non avevano trovato spazio nel libro. Tutte le undici incisioni originali sono state messe a disposizione dalla figlia dell’artista, Marta Bruscaglia. Questa nuova edizione ampliata sarà progettata, curata e realizzata dal Liceo Artistico Scuola del Libro di Urbino. Agli inizi di luglio il CTU Cesare Questa, Centro Teatrale dell’Università di Urbino, produrrà uno spettacolo teatrale tratto dalla traduzione volponiana della Lisistrata di Aristofane. In scena, come da tradizione del CTU, studentesse e studenti dell’Università di Urbino. La regia è stata affidata a Davide Simonetti.
In chiusura di conferenza stampa sono stati Giuseppe Biagetti, Lorenzo Cicinato e Valentina Orfeo, rispettivamente Direttore e studenti ISIA Urbino, a motivare la veste grafica delle Celebrazioni. “Come Direttore sono onorato che lSIA Urbino stia collaborando alle Celebrazioni per il centenario, contribuendo ancora una volta al recupero e al racconto di un capitolo importante della storia della città e del territorio. Il professor Jonathan Pierini e gli studenti Lorenzo Cicinato e Valentina Orfeo hanno progettato il logo per le Celebrazioni e il sistema di identità coordinata per la promozione degli eventi e la grafica di allestimento della mostra. Il progetto del logo, recuperando la firma autografa di Volponi, la contestualizza in un sistema di segni scritti contemporaneo a sottolineare l’importanza e l’attualità dell’opera volponiana”.
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