Roma, 29 maggio 2019 – “La condanna all’ergastolo e a 18 mesi di isolamento diurno del nigeriano Oseghale restituisce alla memoria di Pamela Mastropietro la dignità che merita ed è il giusto epilogo di un processo che poteva concludersi solo in questo modo, con la massima pena, perché le prove a suo carico erano schiaccianti”. Lo ha detto il medico legale Luisa Regimenti,consulente di parte civile della famiglia Mastropietro, commentando la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Macerata, nel processo al pusher nigeriano Innocent Oseghale, accusato di aver violentato e ucciso la 18enne romana, di averne smembrato il cadavere e rinchiuso i resti in due trolley, poi abbandonati nella campagna maceratese, il 31 gennaio del 2018.
“E’ stato un processo molto doloroso per la famiglia di Pamela – ha proseguito Regimenti – e che ha destato scalpore nell’opinione pubblica per l’efferatezza del crimine messo in atto. Personalmente non ho mai avuto dubbi sulla colpevolezza di Oseghale. Abbiamo fornito ampia documentazione con risultati tecnico-scientifici evidenti, esami istologici e istochimici effettuati con sistemi all’avanguardia e altamente specialistici. Tant’è che anche la Procura ha ritenuto inutile una nuova perizia medico-legale integrativa, così come avevano richiesto i difensori del nigeriano. E’ stato lui a uccidere Pamela, con due fendenti da arma bianca al livello del nono e decimo spazio intercostale. L’ho detto in aula nel corso della mia deposizione e l’ho ribadito in più occasioni. Oggi la Corte, con questa condanna, conferma la bontà del nostro lavoro”.
“La giustizia è arrivata puntuale – ha concluso Regimenti – e sono contenta per i genitori di Pamela e per lo zio e suo legale, l’avvocato Marco Valerio Verni, che hanno profondamente sofferto. La verità è stata ristabilita”.
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