Ci sono diversi motivi per i quali non si fermano:
1. Non si fermano perché in questa situazione di emergenza il mondo della scuola ha tenuto il passo con grosso sforzo e con regolarità; questi ultimi tempi infatti chiedono l’impegno di mantenere un regime di normalità nel portare avanti il mondo della scuola, le attività di insegnamento e, quindi, anche le Olimpiadi raffaellesche nell’anno del centenario. Ora che
ci si è assestati con l’utilizzo di piattaforme che raccolgono gli studenti in classi virtuali, le Olimpiadi possono procedere, mettendo a frutto l’impegno che ciascuno degli iscritti ci ha
messo. Pertanto i motori della preparazione delle prove sono rimasti accesi con la tenacia degli insegnanti e l’entusiasmo degli studenti. Così il giorno 30 aprile si terrà la prima fase delle Olimpiadi, nelle modalità previste, che solo quattro gruppi di quattro diverse regioni supereranno, garantendosi accesso alla finale che si terrà nell’autunno appena sarà
possibile.
2. Non si fermano perché l’ITIS di Urbino ha una scuderia di fuoriclasse guidata dal professor Giulio Venturi e composta da Lorenzo Annibalini, Federico Arduini, Martin Berardi,
Christian Chiuselli, Andrea Lo Buglio, Rocco Nori, Filippo Sani che ha disposto al meglio tutto l’apparato informatico per lo svolgimento corretto e scorrevole della prova.
3. Non si fermano perché costituiscono un impegno preso con lo Stato italiano essendo l’unica iniziativa a destinazione scolastica prevista nel programma ufficiale delle celebrazioni del cinquecentenario raffaellesco messo insieme dal comitato nazionale interministeriale (MiBACT – MIUR); sono parimenti un impegno preso con le scuole d’Italia, i Dirigenti scolastici, i professori, gli studenti e i loro genitori, quello di garantire nella normalità un’attività formativa e un approfondimento di grandissimo rilievo sul piano
culturale, nella strutturale vocazione che ha la scuola di formare cittadini.
4. Non si fermano perché tutti hanno un grande entusiasmo nel prepararsi e una gran voglia di imparare, confrontarsi, gareggiare, competere e … vincere; su questo non poteva
sorvolare con un più sbrigativo rinvio il comitato scientifico in toto responsabile dell’organizzazione, composto da Luigi Bravi (Accademia Raffaello), Cecilia Prete (Università degli Studi Carlo Bo di Urbino), Maria Lorena Farinelli (IC Volponi di Urbino), Sonia Marini (U.S.R. Marche).
Alcuni dati sulle Olimpiadi raffaellesche 2020
COSA SONO: sono una gara tra gruppi di studenti che si sfidano nella conoscenza dell’opera e della vita di Raffaello Sanzio dopo essersi preparati a scuola nell’ambito delle loro attività formative di disegno e storia dell’arte;
CHI PARTECIPA: si sono iscritti 84 gruppi per circa 2000 studenti di quasi tutte le regioni d’Italia; sono studenti del III e IV anno delle scuole superiori che nel loro piano di studi hanno materie riguardanti il disegno e la storia dell’arte;
CHI ORGANIZZA: per conto del comitato interministeriale organizzano le Olimpiadi le seguenti istituzioni: Accademia Raffaello di Urbino, U.S.R. Marche, Istituto d’Istruzione Superiore Raffaello di Urbino, Università degli Studi Carlo Bo di Urbino, Ente Regionale per il Diritto allo Studio delle Marche, Comune di Urbino;

COME SI STUDIA: a partire da una selezione di opere di Raffaello abbastanza ampia e con il supporto di alcuni profili critici di riferimento gli studenti arrivano ad avere una approfondita conoscenza dell’opera di Raffaello e del patrimonio artistico italiano, mettendo in gioco la memoria visiva e la memoria di dati
QUANDO SI SVOLGONO: la prima fase computer based si svolge il 30 aprile 2020; la seconda fase in autunno.

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