Dal 1° settembre al 4 ottobre 19 eventi, tra cui 16 spettacoli, 9 prime nazionali e un focus sulla danza israeliana
Come ritornare a casa, dopo un lungo viaggio surreale, con il corpo costretto per tre mesi a restare tra le quattro mura di casa al riparo dal coronavirus, con la mente però libera di scrutare l’orizzonte.
In questa atmosfera è stata presentata, nella Sala Rossa del Comune di Pesaro la XVII edizione di Hangartfest (1 settembre – 4 ottobre), festival di danza contemporanea che gode del sostegno del MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, della Regione Marche e del Comune di Pesaro e che nel 2018 ha ricevuto il riconoscimento per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea. Il Festival è inoltre sostenuto dall’Ufficio Cultura dell’Ambasciata d’Israele a Roma.
Una grafica suggestiva accompagnerà il festival: “Il simbolo di un ingranaggio – ha spiegato Antonio Cioffi, Direttore artistico di Hangartfest – come perfezione, ripetizione del movimento, una tendenza questa presente nella danza contemporanea. Per mesi abbiamo navigato a vista, sostenuti dal fatto che il Festival sarebbe iniziato a settembre e quindi abbiamo potuto alimentare la speranza di confermare un impegno con la città, con gli artisti e con noi stessi”.
L’emergenza Covid, se in Italia è sotto controllo al momento, rimane presente in altri zone del pianeta: <Abbiamo lavorato con molta passione e felicità al programma – ha continuato Cioffi – apportando numerose modifiche: speriamo di non doverne fare altre in corso d’opera visto che Israele rischia di entrare ancora in lockdown>.
La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle procedure sanitarie e di sicurezza, a tutela della salute dei lavoratori, degli artisti e degli spettatori. Tant’è che la capienza della Maddalena, vero e proprio teatro attrezzato capace di contenere 98 posti a sedere, si riduce a 50 sedute, obbligando il Festival a prevedere più repliche per permettere ad un maggior numero di spettatori di assistere agli eventi.
<Tutte le prenotazioni e le vendite saranno on line – ha spiegato ancora Antonio Cioffi – per la tracciabilità dello spettatore e per evitare assembramenti al botteghino>.
Il Festival si articolerà in spettacoli, incontri con gli artisti, programmi di sensibilizzazione del pubblico e proiezioni. Ospiterà 19 eventi, di cui 16 spettacoli con 9 debutti nazionali, 5 prime assolute e 2 coproduzioni, 1 piattaforma coreografica, 2 residenze artistiche, accogliendo oltre 100 artisti provenienti da 12 nazioni: Italia, Israele, Francia, Polonia, Danimarca, Inghilterra, Grecia, Canada, Repubblica Ceca, Bulgaria, Colombia, Uruguay.
In particolare Hangartfest ha deciso quest’anno di dedicare un focus alla danza israeliana, in quanto punto di riferimento nella scena internazionale della danza contemporanea. Come sempre il Festival pone anche grande attenzione agli artisti del nostro territorio, attivi in diverse parti del mondo, come Melissa Ugolini.
Andrea Biancani, consigliere regionale, ha sottolineato lo sforzo dei curatori della rassegna: <Sappiamo quanto sia difficile sostenere un festival di carattere internazionale. Le istituzioni in tempi come questi non possono essere assenti. Se pensiamo a come vivevamo mesi fa, Hangartfest ha dimostrato un grande attaccamento al nostro pubblico. Anno dopo anno sono sempre di più le persone che apprezzano gli spettacoli e ne ho avuto personale conferma in quelle occasioni in cui sono stato presente. Inoltre – ha concluso Biancani – mi fa piacere che Pesaro abbia un nuovo teatro come la Maddalena, luogo così bello e suggestivo>.
Daniele Vimini, vice sindaco e assessore alla Bellezza con deleghe per Turismo e Cultura, ha sottolineato come quella di quest’anno sia <un’edizione di resistenza, ma la capacità di essere creativi ci apre a nuovi scenari. Il festival è sempre stato abile ad innovarsi e a confermare un’evoluzione e un’attenzione alla sostanza e all’immagine. Un valore aggiunto quello di cercare nuovi spazi nella città per ampliare la partecipazione del pubblico. Questo ha permesso ad Hangartfest di dare segnali di accoglienza a giovani artisti che trovano espressione dopo tanti anni anche nel nostro territorio e non solo all’estero. Speriamo ci siano future collaborazioni per le residenze e mi fa piacere come presidente del Consorzio Marche Spettacolo di contribuire a creare progetti con il bando REFRESH! per cercare di aumentare la platea di interessati agli spettacoli così come avviene per gli studenti dell’ISIA di Urbino>.
Da Vimini è arrivata anche una sottolineatura riguardo al Teatro Maddalena <non abbiamo cambiato il nome alla Chiesa, ma vogliamo rendere permanente una sede che, dopo anni di investimenti, è diventata importante. Oggi possiamo, quindi, offrire alla città un teatro che, quando passerà l’emergenza Covid, avrà una capienza di 98 posti a sedere.>.
Teatro Maddalena è quindi un nuovo teatro che si apre nel cuore del centro storico e che mette in risalto il suo patrimonio artistico, arricchendo l’offerta culturale di Pesaro, città votata alla cultura e alle arti e candidata a Capitale Europea della Cultura 2033.
Torneranno le performance urbane, che avranno come cornice la Corte di Palazzo Mazzolari Mosca e il Giardino della Musica Riz Ortolani, così come i programmi di sensibilizzazione del pubblico come Explorer e Occhi da Marziani, presentati dalla curatrice Gloria De Angeli, che accompagnano gli spettatori nella visione delle opere in calendario. Ad arricchire la programmazione collaterale del Festival anche i progetti vincitori del bando REFRESH! Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni promossi dal CMS Consorzio Marche Spettacolo e finalizzati alla sensibilizzazione del pubblico e alla produzione dei giovani performer marchigiani. Tratti in Movimento, che ha come partner di progetto AMAT e Proartis, offre agli studenti dei corsi di grafica editoriale, di illustrazione e triennio dell’ISIA Urbino, la possibilità di elaborare su carta le visioni degli spettacoli ed allestire una mostra finale nella loro sede di Urbino, mentre Futura Scena è un progetto a sostegno dei giovani coreografi marchigiani come Ottavia Catenacci che proprio negli scorsi giorni (dal 6 al 20 luglio) è stata accolta in residenza creativa al Teatro Maddalena per approntare il suo nuovo lavoro che debutterà al Festival. Partner di Futura Scena sono Proartis, Teatro Aenigma di Urbino e l’Associazione Culturale Indipendance di Fermignano.
Rimandati al 2021 saranno invece sia la residenza artistica Essere Creativo, condivisa con AMAT, che la piattaforma per gli under 25 Young Up! Non è stato infatti possibile, a causa delle misure di restrizione indotte dall’emergenza covid-19, attivare le Call nei tempi necessari per la selezione dei partecipanti.
Hangartfest sarà anche partner del progetto LIBERO CORPO, corso di formazione professionale per danzatori, diretto da Giulio De Leo, direttore artistico della Compagnia Menhir Danza, accogliendo in tirocinio 18 giovani danzatori provenienti dalla Puglia. Il corso finanziato dalla Regione Puglia e patrocinato dal MIBACT intende promuovere l’orientamento professionale delle giovani generazioni di danzatori e accrescere le opportunità lavorative nel settore della danza.
PROGRAMMA
MARTEDÌ 1 SETTEMBRE, Teatro Maddalena, ore 21.00
La XVII Edizione del Festival si aprirà con il progetto CO-LAB di Michal Mualem (Israele) e Giannalberto De Filippis (Italia). Lo spettacolo sarà presentato in anteprima al termine della residenza artistica che accoglierà la compagnia dal 17 agosto al 1° settembre. Lo spettacolo nella sua veste definitiva debutterà giovedì 24 e venerdì 25 settembre.
GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE, Corte Palazzo Mazzolari Mosca, ore 18.30
In scenari urbani del centro storico il pubblico potrà assistere alla performance 101 di Melissa Ugolini (Italia) artista pesarese attiva come free-lancer in tutto il mondo, accompagnata dal violoncellista Jacopo Mariotti (Italia). 101 vuole aprire una finestra su quei momenti inaspettati, quelle scintille di lucidità in cui rimaniamo per un attimo soli con noi stessi, calandoci ancora più in profondità, alla ricerca di verità nascoste. Sono attimi di assoluta solitudine in cui ci avviciniamo davvero all’essenza delle cose, scoprendo poi che, in questo, non siamo affatto soli.
Al Giardino della Musica Riz Ortolani, seguirà FIUME DI SOTTO coreografia e danza di Luca Campanella (Italia). La performance evoca un fiume che scorre e trascina con sé quello che incontra così come accade nella vita dell’uomo che si aggrappa a oggetti, ricordi e conoscenze, in quanto certezze, che servono per non farlo impazzire, nel fluire costante del vivere. L’accumularsi dei depositi farà straripare il fiume, un evento violento, ma più accettabile del mistero che attende alla foce.
A chiudere DAFNE… PER UNA MITOLOGIA GRECA di Marta Bevilacqua (Italia) e interpretata da Luisa Amprimo, coproduzione della Compagnia Arearea in collaborazione con l’Associazione Artu (GE) e il Progetto Euroregionale Luoghi Comuni. Nel lavoro, a metà tra l’installazione scultorea e la performance coreografica, Marta Bevilacqua restituisce vita al mito dell’amore non corrisposto di Dafne e Apollo.
SABATO 5 e DOMENICA 6 (replica) alle ore 21.00 il Teatro Maddalena ospiterà una serata composta da quattro performance di giovani coreografi di talento.
BRIDGE… IN CASE YOU WILL FORGET è il nuovo lavoro di Ottavia Catenacci (Italia) sostenuto da Hangartfest nell’ambito di Futura Scena, il progetto vincitore del bando REFRESH! Lo spettacolo delle Marche per le Nuove Generazioni che viene promosso dal CMS Consorzio Marche Spettacolo.
La giovane coreografa ha raccolto racconti, collezionato fotografie e memorie e ha utilizzato i ricordi frammentari e statici per trasmettere una storia, senza raccontarla, affidandosi all’intuizione scaturita dalle immagini. La performance nasce dalla suggestione dei racconti del nonno e dalla sua esperienza di addetto alla sicurezza al Bouri Field, la più grande piattaforma per l’estrazione di petrolio nel Mediterraneo.
UNCIA, secondo pezzo della serata, avvia ufficialmente la collaborazione con il Ballett Gesellshaft Hannover, ospitando il gruppo Danae & Dionysios (Grecia) con il lavoro vincitore del Premio Internazionale di Coreografia di Hannover 2019. Danae Dimitriadi e Nionysios Alamanos in questa performance, di cui sono coreografi e interpreti, si concentrano sulla parola metamorfosi e sull’immagine di una creatura mutevole. L’ispirazione nasce dallo studio del leopardo delle nevi, dalla fredda atmosfera in cui vive e dal fatto che è quasi impossibile vederlo.
ESPIAZIONE di Anna Savanelli (Italia) rappresenta la ricerca di un rituale che ci rassicura, un cerchio che si chiude e ci soffoca. La mela tentatrice del peccato disegna il confine di azione e rappresenta il cuore pulsante, il limite, ma anche la possibilità di andare oltre, liberandoci delle abitudini. Un percorso che rimane sospeso, si crea e si distrugge e vive della trasformazione.
DOMA di Vera Kvarcakova (Repubblica Ceca) e Jeremy Galdeano (Francia/Canada) concluderà la serata.
Originariamente creato per il laboratorio coreografico dei Grands Ballets Canadiens, è rientrato nel repertorio principale della Compagnia nel maggio 2019. È stato inoltre presentato al Carte Blanche DAC 2019 a Montreal e selezionato per il Noverre Young Choreographers Evening 2020 nello Stuttgart Ballet e alla finale del Premio Internazionale di Coreografia di Hannover 2020.
Doma, che significa “casa”, in lingua ceca, è «un posto in cui si vive in modo permanente che sa offrirti sicurezza e felicità, nella consapevolezza che, indipendentemente dai tempi difficili, qualcuno è lì per te. Doma è il luogo a cui senti di appartenere».
SABATO 12, Teatro Maddalena, ore 20.30 e 22.00 (replica).
4 SOLOS 4 WOMEN, prodotto dalla Compagnia Naturalis Labor in coproduzione con Hangartfest, raccoglie e amplifica le esperienze di quattro danzatrici soliste provenienti da compagnie nazionali ed europee.
Plonter, coreografato e danzato da Michal Mualem (Israele), membro stabile a Berlino della Compagnia di Sasha Waltz, affronta il sentimento di “perdita”, la fragilità del “momento”, impossibile da fermare o trattenere nella sua inevitabile corsa nel tempo.
The Queen del coreografo Luciano Padovani (Italia), fondatore e direttore artistico della Compagnia Naturalis Labor, interpretato dalla danzatrice Alice Carrino, inscena la destrutturazione del potere, partendo dall’iconografia barocca e dalla pittura di Van Eyck e dalle figure rigorose e austere delle regine, intese come massima rappresentazione del potere. L’opera prova a svelare l’insospettabile e umana fragilità che il potere cela.
Comoedia, anch’essa coreografia di Luciano Padovani, danzata da Elisa Spina, descrive un viaggio nel mistero dove odori, sapori e suoni raccontano atmosfere, mentre giochi di luce svelano immagini.
Paso Doble di Jorge Jakas (Israele, Spagna), giovane autore israelo-spagnolo, vede in scena Jessica D’Angelo e John, un pupazzo realizzato dallo scenografo Mauro Zocchetta. Il lavoro trae ispirazione dal pensiero di Roland Barthes che intende l’universo amoroso come “momentum”. Un amore perduto, un’ultima danza e i ricordi che si rincorrono. Un pezzo dal sapore agrodolce, dove ironia e forza si coniugano grazie alla forza dei due interpreti: lei Jessi, lui John.
SABATO 19 e DOMENICA 20 (replica), Teatro Maddalena, ore 21.00 andranno in scena tre performance che si inseriranno nel focus dedicato alla danza israeliana.
WHAT HAPPENED IN TORINO, di e con Andrea Costanzo Martini (Italia/Israele) che ha danzato per la Batsheva Dance Company e per alcuni lavori di Ohad Naharin e Sharon Eyal, oltre ad essere coreografo e insegnante di Gaga, ha ricevuto il primo premio sia per la danza che per la coreografia al Festival Internazionale Solo-Tanz di Stoccarda. L’opera si concentra sulla relazione tra il corpo del performer e l’atto di essere sul palco, in una lotta tra la ricerca della presenza e la sensazione di essere intrappolati.
BIRDLAND, coreografia e danza di Natalia Iwaniec (Polonia), attiva in Europa e in Israele sia come danzatrice che come insegnante qualificata di Gaga, è stato premiato all’ International Dance Week di Budapest nel 2017. Nella performance la vita è descritta come un viaggio in cui puoi decidere se viaggiare da solo o con amici, se trovare casa o fuggire da essa, nella continua ricerca della terra promessa.
AM I è stata premiata al Galà Age on Stage a Stoccolma nel 2015. Nasce da un concept di Michael Getman (Israele) che nel 2006 riceve sostegno dall’American Israeli Cultural Foundation come giovane promessa, vincendo in seguito numerosi premi internazionali, e di Talia Paz (Israele), vincitrice di premi in tutto il mondo, tra i quali due volte Danzatrice dell’anno in Svezia (1999 e 2001). Sia Getman che Talia Paz hanno danzato per la Batsheva Dance Company.
AM I è una creazione che Getman dedica alla danzatrice Talia Paz. I movimenti di danza fanno parte del materiale che Talia ha eseguito negli ultimi 20 anni, varie forme di espressione sono tratte da Ohad Naharin, Matz Ek, Stijn Celis e Sharon Eyal. Nella performance viene creato un paesaggio paradossale che oscilla tra il tragico e il comico, lo sguardo e l’udito, il detto e il fatto e tra il desiderio del corpo di dominare l’arte e di perdere il potere e la forma.
DOMENICA 20 a partire dalle ore 11.00, con la formula vincente della colazione più cinema della domenica mattina, il Cinema Astra accoglierà la proiezione del film MR. GAGA. Il documentarista Tomer Heymann ricostruisce un intenso ritratto di Ohad Naharin, uno dei danzatori e coreografi più importanti del mondo, direttore artistico della Batsheva Dance Company e creatore del linguaggio di movimento Gaga.
Alle ore 16.00 si terrà al Teatro Maddalena un incontro di approfondimento condotta da Carmelo Zapparrata, critico di Repubblica, Hystrio e della rivista Danza&Danza che vedrà la partecipazione di Andrea Costanzo Martini, Natalia Iwaiec, Michael Getman e Talia Paz.
Alle ore 21.00 al Teatro Maddalena andrà in scena la replica delle performance What happened in Torino, Birdland e Am I.
GIOVEDÌ 24 e VENERDÌ 25, Teatro Maddalena, ore 21.00 e ore 22.00 (repliche).
Dopo l’anteprima del 1° settembre, torna CO-LAB di Giannalberto De Filippis (Italia) e Michal Mualem (Israele), nella sua versione definitiva. Lo spettacolo dal titolo CON-FIGURA-AZIONI si divide in due parti e coinvolge 16 danzatori che si alterneranno: i primi otto giovedì 24 settembre e i successivi otto venerdì 25.
CO-LAB ha l’obiettivo di aiutare danzatori di talento ad avvicinarsi al mondo professionistico. È rivolto sia ai danzatori appena usciti dalle accademie di formazione europee che a quelli più maturi ed esperti che vogliano fare un’esperienza di creazione coreografica in un approccio professionale e di respiro internazionale. Gli interpreti, dapprima selezionati tramite audizione, hanno preso parte a un fase iniziale di ricerca che si è poi tradotta in diverse residenze artistiche e restituzioni pubbliche. Lo spettacolo si svolge dentro cornici nelle quali il gesto è limitato, per poi trovare la libertà di esprimersi, di trasformare un materiale attraverso la fantasia oppure ridisegnando la propria realtà.
VENERDÌ 2 OTTOBRE, SABATO 3 e DOMENICA 4 (repliche), Teatro Maddalena, ore 21.00
Si chiude la XVII Edizione di Hangartfest con la presentazione del nuovo lavoro di Marta Bevilacqua, (Italia) coreografa residente al Festival per il triennio 2018-2020. L’idea di coprodurre un coreografo per tre anni di seguito nasce con l’obiettivo di sostenere la danza contemporanea italiana, offrendo sostegno economico e stabilità progettuale triennale a coreografi promettenti della scena contemporanea. Dopo Concetti Sfumati ai Bordi (2018) e Il Rovescio (2019) il lavoro che concluderà questo triennio coprodotto da Hangartfest in collaborazione con la Compagnia Arearea si intitolerà HOMING.
L’origine delle migrazioni si perde nella notte dei tempi. Gli uccelli migratori, a differenza nostra, partono quando devono partire e tornano quando è il momento di tornare. Tutti abbiamo una casa dentro di noi, intima, ed è per tutti in un posto diverso. Può coincidere con il luogo dove si nasce, ma non è detto, non sempre è così.
Domenica 4 ottobre, alle ore 11.00 il critico Silvia Poletti si intratterrà con Marta Bevilacqua nell’Incontro con l’Artista.
Le prevendite dei biglietti degli spettacoli e dei progetti collaterali si apriranno lunedì 24 agosto 2020.
Ingressi: € 12 intero / € 10 ridotto / € 8 speciale card
Ridotto per over 60 e under 25, scuole di danza, possessori AMATo abbonato Card.
Speciale per soci Hangartfest che acquisteranno la card 2020.
Sia i biglietti per gli spettacoli che le card socio amico si potranno acquistare sul sito www.liveticket.it
Informazioni sul sito del Festival e al 392 3841677.
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