Un uomo di 27 anni è finito nei guai perché al fine di ottenere il sussidio, pur essendo formalmente residente all’estero dal mese di settembre 2018, ha dichiarato nella domanda necessaria al rilascio, di abitare in un comune del territorio pesarese da almeno due anni.
Tale falsità ha consentito alla persona di percepire indebitamente nel 2019 e mantenere nel 2020 il reddito di cittadinanza, per un importo complessivo pari ad € 7.500.
L’esito del controllo ha messo in luce una situazione in cui il beneficiario ha falsamente attestato di essere in possesso del requisito della residenza e soggiorno in Italia, laddove, dai riscontri effettuati dai militari della Compagnia di Pesaro, è risultato irreperibile sin dall’anno 2014 nel luogo di residenza e, a partire dal 03 settembre 2018, è iscritto all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), in quanto trasferitosi in Marocco.
Il soggetto controllato, non avendo i requisiti per beneficiare dell’intervento di politica sociale, è stato segnalato sia all’Autorità Giudiziaria, per aver indebitamente percepito erogazioni a danno dello Stato, che all’Inps competente, per la revoca del sostegno ed il recupero della somma complessivamente incassata pari ad € 7.500.
L’attività posta in essere conferma il ruolo fondamentale di polizia economico-finanziaria affidato alla Guardia di Finanza, a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di bisogno.
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