Ripresa quella che la Cna di Pesaro e Urbino avviò con immagine shock nel 2008 – La Cna al fianco delle imprese regolari avvia campagna di sensibilizzazione
PESARO – Per acconciatori ed estetisti non c’è solo il problema delle chiusure per la zona rossa, ma anche quello dell’abusivismo. L’emergenza pandemica ha comportato infatti una diffusione a macchia d’olio della piaga dell’abusivismo nel settore dell’acconciatura e dell’estetica. Un fenomeno dalle proporzioni enormi nell’intero Paese, che mette a repentaglio la salute dei cittadini e la tenuta degli operatori che rispettano le regole.
CNA Benessere e sanità di Pesaro e Urbino è stata la prima a segnalare il fenomeno e ad investire su una forte campagna mediatica già nel 2008 che fece molto clamore con manifesti che ritraevano una giovane donna avvolta da garze per i danni riportati dopo un intervento estetico al volto condotto da abusivi. Sono passati 13 anni
La fotografia dell’Istat sul settore dei servizi alla persona
Gli ultimi dati a disposizione, diffusi dall’ Istat, descrivono un quadro preoccupante. Già nel 2018 il tasso di irregolarità di acconciatori e centri estetici risultava del 27,1%. Il valore in assoluto più alto osservato tra i vari settori e che supera di gran lunga quello medio nazionale (14,2%).
Il fenomeno si è acuito in coincidenza con le chiusure imposte alle imprese di acconciatura e di estetica dal Governo, nelle zone rosse del Paese.
Gli effetti dei lockdown
Le attuali chiusure nelle zone rosse dell’Italia e i lockdown che si sono susseguiti negli ultimi dodici mesi hanno rappresentato una manna per gli abusivi. Hanno infatti operato indisturbati, intensificando la loro attività, senza rispettare alcun protocollo o misura di sicurezza. Con la conseguenza di esporre i cittadini che ricorrono ai loro servizi a un enorme rischio di contagio.
La campagna di sensibilizzazione di CNA Benessere e Sanità
CNA Benessere e Sanità è al fianco di acconciatori ed estetiste in questa difficile battaglia. Ecco perché ha lanciato sui social una campagna di sensibilizzazione verso i consumatori, per renderli consapevoli dei pericoli che si corrono rivolgendosi a operatori irregolari e non autorizzati.
L’appello alle istituzioni
Come CNA lanciamo poi un ulteriore appello alle istituzioni, chiamate a un impegno ancora più incisivo: siano intensificati i controlli delle autorità locali. L’efficacia degli accertamenti è infatti vitale per le imprese del settore.
Alla luce di questa emergenza, riaprire nelle zone rosse le attività regolari, rappresenterebbe una misura per arginare almeno in parte le attività degli abusivi che, non adottando i protocolli, oltre a danneggiare chi opera nelle regole, è potenziale fonte di diffusione di contagio.
Mai come in questo momento, c’è bisogno di trasmettere alle imprese sane un segnale tangibile della vicinanza delle istituzioni.
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