“Ulteriori passi in avanti per l’anello ferroviario delle Marche, una infrastruttura che potrà unire la nostra regione da Ascoli Piceno alla provincia di Pesaro Urbino, la costa ed i territori interni senza interruzioni, in una visione complessiva basata sui principi dell’interconnessione, dell’intermodalità e della sostenibilità”.
E’ il commento dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli a seguito delle due delibere approvate dalla Giunta Acquaroli, grazie alle quali sarà elaborata una integrazione allo studio di fattibilità tecnico-economica per la riattivazione della linea Fano-Urbino e per un suo collegamento con lo snodo di Fabriano sulla direttrice Orte-Falconara, ove confluisce anche la Civitanova-Albacina; inoltre, per velocizzare l’anello saranno soppressi o sostituiti alcuni vecchi passaggi a livello.
“Entrambe le convenzioni con RFI Marche – spiega l’assessore Baldelli – prevedono un contributo della Regione Marche in aggiunta alle risorse messe a disposizione da RFI. Tutto ciò a dimostrazione di quanto utile l’anello ferroviario delle Marche possa essere utile allo sviluppo economico e per perseguire nel più breve tempo possibile lo sviluppo di un trasporto sostenibile efficiente e in linea con gli obiettivi strategici fissati dalla Commissione Europea”.
“Obiettivi – ricorda l’assessore – che prescrivono di trasferire, entro il 2030, il 30% del trasporto merci su strada, per percorrenze superiori a 300 chilometri, verso il trasporto ferroviario o su via navigabile, e infine di trasferirne più del 50% entro il 2050. Quei territori che nei prossimi anni si troveranno privi di linee ferroviarie efficienti avranno grandi difficoltà di sviluppo”.
L’anello ferroviario consentirebbe di collegare i comuni della costa con i territori interni, ma anche di avere un unico collegamento tra Ascoli Piceno-Civitanova Marche-Fabriano-Urbino-Fano, tutti collegati con la linea Orte-Falconara, per il collegamento verso Roma oggetto di interventi di raddoppio e velocizzazione entro il 2026 con i fondi PNRR.
I comuni della costa sono già uniti dalla linea Adriatica, le linee Porto d’Ascoli-Ascoli Piceno e Civitanova Marche-Albacina-Fabriano sono già in esercizio. La linea Fabriano-Pergola, primo tratto della Subappennina Italica, è stata riattivata, intanto per fini turistici, lo scorso settembre. Per chiudere l’anello mancherebbero all’appello le linee Pergola-Cagli-Fermignano e Fano-Urbino.
Lo studio di fattibilità della Fano-Urbino è in fase di elaborazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di Rfi, per un milione di euro stanziato nel 2019 dal governo.
Con la delibera approvata, la Regione Marche assegna 350mila euro a Rfi per elaborare lo studio di fattibilità anche per il completamento dell’anello ferroviario che prende in oggetto la tratta Fabriano-Cagli-Fermignano-Urbino, smantellata nell’ultimo tratto nel 1971, e per la soluzione delle interferenze presenti sulle tratte da riattivare.
“Mancherebbero, quindi, poche decine di chilometri per chiudere l’anello ferroviario che renderebbe agevole, veloce e sostenibile il trasporto interno alla regione e verso la Capitale”, commenta l’assessore.
In contemporanea all’impegno per la chiusura del cerchio, l’assessorato alle Infrastrutture si sta impegnando per mantenere e rendere più sicure le tratte già in funzione dell’anello.
La seconda delibera, infatti, destina 2,2 milioni di euro della Regione (in aggiunta alle risorse di Rfi, per un importo complessivo d’intervento di 3,4 milioni di euro) per la progettazione e realizzazione di alcune opere infrastrutturali importanti per il territorio, tra cui: la soppressione di due passaggi a livello nella linea Porto d’Ascoli-Ascoli Piceno, nel comune di Colli del Tronto, mediante la costruzione di un sottopasso ciclopedonale e il completamento di un sottovia.
Inoltre, Rfi si impegna ad utilizzare 4.028.364 euro di fondi propri per la progettazione definitiva di ulteriori opere sostitutive di 6 passaggi a livello nelle linee Porto d’Ascoli-Ascoli Piceno e Civitanova- Albacina, rispettivamente nei comuni di Monteprandone e Morrovalle.
“L’atto è un notevole passo in avanti verso il compimento dell’obiettivo di sopprimere gradualmente i passaggi a livello ancora attivi sulle linee ferroviarie marchigiane e quindi di velocizzarne la percorrenza e renderne più agevole l’attraversamento”, conclude l’assessore Baldelli.
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