“A novembre annunciati 10 milioni di euro e la volontà di realizzarvi servizi socio-sanitari, ora è tutto fermo e non si sa quale sarà il suo futuro.”
La retromarcia della Regione sull’ex manicomio c’è stata eccome e questa mattina ho partecipato al sit in organizzato dal PD Pesaro per sollecitare la Regione a reinserire l’edificio tra quelli interessatti dai fondi del PNRR.
È evidente che per la nuova giunta non sia una priorità vera in quanto alla prima occasione utile in cui poteva intercettare risorse mai viste negli ultimi cinquant’anni non le ha destinate per l’ex manicomio, che ricordo essere di proprietà regionale.
A novembre, in risposta ad una mia interrogazione, erano stati annunciati 10 milioni di euro e la volontà di realizzarvi servizi socio-sanitari. Si trattava di proporre un progetto in linea con gli obiettivi del PNRR che poteva essere inserito nell’elenco degli interventi da finanziare. Purtroppo però la politica regionale dice una cosa e ne fa un’altra. L’assessore, infatti, in risposta ad una mia interrogazione di qualche giorno fa ha dichiarato che non inserirà il progetto tra quelli da finanziare col PNNR, tornando così indietro. Una posizione che, da qui al 28 febbraio, data entro la quale la Regione deve decidere su quali edifici intende investire le risorse del PNRR, mi auguro venga rivista.
Ho letto che l’ASUR avrebbe scartato il progetto perché non ultimabile entro il 2024, ma i progetti finanziati dal PNRR vanno ultimanti nel 2026. Esattamente come gli interventi finanziati dal PINQUA, il bando vinto dal Comune. In pratica il progetto del Comune e quello di ASUR, ovvero della Regione, avrebbero avuto le stesse tempistiche, potendo così procedere in parallelo ad un recupero complessivo. Non capisco perchè il Comune dovrebbe riuscire a realizzare Il suo progetto nei tempi previsti mentre Asur e Regione non riuscirebbero a farlo.
La Regione, ad oggi, a parte firmare il protocollo, che ricordo è stato sollecitato dal Comune, non ha fatto nulla, tanto che al bando PINQUA ha fatto partecipare il Comune al suo posto nonostante il San Benedetto sia di proprietà regionale e spetti quindi alla Regione il recupero. Regione che ha invece partecipato con altri beni di sua proprietà probabilmente non ritenendo l’ex manicomio una sua priorità. Il protocollo firmato prevedeva che Regione e ASUR realizzassero il recupero della parte di propria competenza, individuassero le risorse necessarie per l’intervento e cedessero i locali delle ex lavanderie al Comune. Il Comune invece doveva partecipare al bando PINQUA per intervenire sulla parte di sua competenza, che dovrà acquistare dalla Regione, e approvare una variante urbanistica entro giugno 2022.
Il Comune ha lavorato seriamente, vinto le risorse e sta definendo la progettazione con l’obiettivo di avviare i lavori nel 2023/24 e ha praticamente definito la variante urbanistica richiesta. La Regione invece, a tutt’oggi, non ha né individuato le risorse né la futura destinazione degli spazi, dichiarando addirittura che per avviare la progettazione aspetterà i soldi che le dovrà dare il Comune per l’acquisto dell’area, circa 1,1 milioni, iter non previsto dal protocollo.
In pratica quando il Comune partirà coi lavori la Regione ancora dovrà fare il progetto. Rischiamo che per quando sarà pronta a intervenire non ci sia più nessun bene da recuperare, per questo ritengo che il milione che arriverà dal Comune vada speso subito nel recupero del tetto della parte di competenza regionale.
Ho anche letto che parte dei servizi pensati a novembre per il San Benedetto verranno invece realizzati in un locale che ASUR prenderà in affitto, continuando sulla strada degli affitti passivi che aumentano i costi a carico della collettività, quando ci sarebbero un bene di proprietà da recuperare e risorse a disposizione.
È evidente che manchi la volontà politica da parte delle Regione di intervenire rapidamente sulla sua parte dell’ex manicomio e che, a questo punto, non abbia nemmeno le idee chiare su come utilizzare in futuro la parte di fabbricato di sua competenza.
Mi auguro comunque che la Regione metta davvero l’ex manicomio tra i beni prioritari da recuperare, stanziando le risorse necessarie per non accumulare eccessivi ritardi.
Il rischio è che le parti ristrutturate dal Comune debbano convivere per anni con la parte ancora degradata e abbandonata della Regione, con danno soprattutto per tutti i cittadini che utilizzeranno gli spazi riqualificati.
Andrea Biancani – Vicepresidente Consiglio Regionale
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