Al via la 4° edizione della rassegna “Con le parole giuste” Le parole della giustizia nella filosofia, nella letteratura, nella società Primo incontro: “Educazione – Imparare da se stessi” con Lucia Annibali “Dal racconto di un’efferata violenza, un messaggio di speranza per tutte le vittime di violenze”
Si apre mercoledì 29 ottobre la quarta edizione della rassegna “Con le parole giuste” – le parole della giustizia nella filosofia, nella letteratura, nella società – dedicata alla riflessione su alcune parole chiave che in ambito giudiziario hanno un significato, ma che in altri settori assumono senso e peso diversi. Per discutere del valore del linguaggio da prospettive eccentriche. Con le parole giuste.
Ad aprire la rassegna, organizzata da Comune di Fano – Assessorato alle Biblioteche e alla Legalità Democratica, Mediateca Montanari – Memo, Biblioteca Federiciana, Fondazione Federiciana, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati – sezione Marche, sarà la parola “Educazione – Imparare da se stessi”.
Il primo incontro, che si terrà mercoledì 29 ottobre alle ore 18.00, presso la Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano, vedrà la partecipazione di Lucia Annibali e del Colonnello Giuseppe Donnarumma, ex Comandante provinciale dei Carabinieri di Pesaro, oggi al Comando provinciale dei Carabinieri dell’Aquila, che si è occupato di risolvere il caso della violenta aggressione, avvenuta nell’aprile 2013, ai danni di Lucia Annibali, la giovane avvocatessa di Pesaro, sfregiata con l’acido da due sicari ingaggiati dall’ex fidanzato Luca Varani. Il processo si è concluso in primo grado con una sentenza di condanna nei confronti dei tre imputati: inflitti vent’anni di carcere a Varani per tentato omicidio, stalking e lesioni gravissime e quattordici anni di carcere ciascuno agli esecutori materiali, Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, condannati per lesioni gravissime e violazione di domicilio. L’incontro di mercoledì sarà condotto dalla giornalista Anna Rita Ioni e sarà occasione per presentare al pubblico il libro “Io ci sono. La mia storia di «non» amore”, edito da Rizzoli (2014), scritto a quattro mani da Lucia Annibali insieme a Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera. Un libro in cui l’avvocatessa pesarese ripercorre la sua storia. Il coraggio e la voglia di ricominciare di Lucia raccontati attraverso la testimonianza autentica e toccante di un gravissimo fenomeno del nostro tempo, troppo spesso caratterizzato da episodi di violenza contro donne, minori e soggetti particolarmente vulnerabili. La forza ed il coraggio dimostrato da Lucia Annibali nell’affrontare la vicenda che purtroppo l’ha vista protagonista, l’ha resa un simbolo della lotta al femminicidio e alle tante violenze quotidiane che si consumano ai danni delle donne. Per questo, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, celebrata con una cerimonia in Quirinale nella giornata dell’8 marzo 2014, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana all’avvocatessa Lucia Annibali, con la seguente motivazione: “per il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell’ignobile aggressione subìta. Il comportamento di Lucia Annibali costituisce un fermo invito a reagire e a guardare al futuro rivolto a tutte le donne vittime della violenza maschile”.
L’edizione 2014/2015 della rassegna “Con le parole giuste”, cresciuta negli anni in termini di partecipazione e coinvolgimento di pubblico, si apre così con ospiti di alto valore civile e morale, per continuare a trasmettere messaggi importanti ed approfondire il radicamento sul territorio, coinvolgendo sempre più scuole, insegnanti, studenti, associazioni ed enti territoriali che si dedicano alla diffusione della cultura, alla tutela dei diritti, all’affermazione della giustizia e della verità. Le parole che daranno vita agli incontri in programma, a cadenza mensile, da ottobre 2014 a maggio 2015 (*date in corso di definizione) saranno: educazione, uguaglianza, resistenza, memoria, confine, sapere, impresa, vittime. Come sempre, alla base di ogni parola un pensiero, da cui la parola ha origine e verso cui la parola ritorna come un conio, un sigillo, un attestato di realtà in uno scambio incessante tra pensiero e azione, fatto e diritto. Dietro ogni parola la vita, l’impegno profuso da migliaia, centinaia, decine di donne e uomini o anche di una persona sola, che ha combattuto sino al sacrificio estremo la propria battaglia in nome del diritto, dello Stato, della Costituzione Parole semplici, vere, che fanno vivere, che possono essere toccate con mano attraverso l’esperienza concreta dei loro interpreti.
Come sempre, le parole verranno declinate anche nel linguaggio cinematografico, con la proiezioni di film e documentari presso l’aula didattica della Memo in preparazione di ognuno degli incontri. Il primo film in programma, venerdì 7 novembre alle ore 17.00, sarà “Vogliamo anche le rose” di Alina Marrazzi (2008). Altro punto fondamentale della rassegna resta l’intensa attività con le scuole del territorio che sarà organizzata in diverse modalità. Le classi infatti potranno partecipare agli incontri e alle proiezioni pubbliche ed approfondire le parole e le tematiche al centro di ogni incontro direttamente a scuola, confrontandosi in prima persona con magistrati ed insegnanti. *Le date e gli incontri successivi saranno comunicati di volta in volta.
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