Il femminicidio di Anastasia spezza il cuore e ci indigna perché nonostante le leggi, il lavoro importantissimo dei centri antiviolenza, la rete delle donne, la sensibilizzazione delle istituzioni e delle scuole verso le giovani generazioni, la celebrazione del 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" le donne continuano a morire per mano di uomini che dicono di amarle. Questo “amore malato”, falso e crudele, è un crimine e come tale va trattato. Un fenomeno di sopraffazione che affonda le sue radici soffocanti nell’aspetto più oscuro dell’animo umano.
Non è più possibile assistere e subire questa mattanza. È scontato dire che c’é ancora tanto lavoro da fare, soprattutto culturale: italiani o stranieri, ricchi o poveri, colti o ignoranti, giovani o anziani, con credo religioso o laico … ci sono tanti uomini assassini che hanno una visione primitiva e subalterna della donna vissuta come proprietà e oggetto, uomini, se così si possono chiamare, incapaci di amore paritario.
Potremmo dire tante cose, fare analisi approfondite, ma questo è il momento del dolore e della perché Anastasia non c’è più. Infranta la sua giovane vita e quella di suo figlio, infranta la sua speranza di poter amare liberamente, uccisa con lei la scelta e il diritto di determinare la propria vita.
Occorrono pene più severe? Certamente perché chi spezza una vita consapevolmente e poi, dopo pochi anni di carcere, può ricostruire la propria non è più tollerabile. Costruiamo sul serio una alleanza tra uomini e donne per una cultura del rispetto capace di bandire la violenza e la sopraffazione da tutte le relazioni a partire da quelle familiari e sentimentali.
Ciao Anastasia giovane donna e mamma … sarai sempre nei nostri cuori!
Commissione provinciale Donne Democratiche
Rosetta Fulvi Segretaria provinciale Federazione
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