Lo straordinario successo del film Il giovane favoloso e la collaborazione sviluppata negli ultimi anni ha spinto il Sindaco Francesco Fiordomo e la Giunta ad esaltare il rapporto con il regista e l’attore con la volontà di conferire agli artisti il riconoscimento ufficiale cha li farà entrare di diritto nella grande famiglia recanatese. “Avevo in mente da tempo questa iniziativa, ben prima del travolgente successo di critica ed ora di incassi del film”, spiega il Sindaco Fiordomo. “Con il regista Martone, insieme, – prosegue Fiordomo – mentre si presentavano le Operette Morali a Mosca nel 2011, è nato il progetto del film. In lui riconosciamo la passione, la competenza, la raffinatezza, l’amore che dimostra verso Giacomo e la città alla quale ha sempre riservato parole di sincero affetto. Elio Germano ha stravinto la sfida che sembrava impossibile di impersonificare Leopardi. A metà del film ti chiedi se quello che ammiri sullo schermo sia un attore o Giacomo in carne e ossa”.
Il film campione di incassi e osannato dalla critica rappresenta un’occasione unica ed esclusiva per ripercorrere le vicende di Giacomo Leopardi che nasce nella città marchigiana nel 1798. È un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, uomo che disponeva di una biblioteca da far invidia alle grandi corti europee. La mente di Giacomo spazia, ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l’universo è fuori. In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l’esterno. A 24 anni lascia finalmente Recanati. L’alta società italiana gli apre le porte, ma lui non riesce ad adattarsi e vive una vita piena di aspettative e di desideri, ma segnata dalla malinconia.
Interpreti principali del film sono Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco e Isabella Ragonese. “La sceneggiatura – commenta il regista Mario Martone – attinge agli scritti di Leopardi e all’insieme del suo epistolario. L’interesse non è per l’aneddoto: la vita di Leopardi è tutt’uno con la sua scrittura, non c’è un suo verso, non c’è un suo rigo che non sia autobiografico. Affrontare la vita di Leopardi significa svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. Il giovane favoloso vuole essere la storia di un’anima, che ho provato a raccontare, con tutta libertà, con gli strumenti del cinema.”
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