Anche a Fano arrivano i profughi sbarcati in Sicilia, il sindaco dice che non è sua responsabilità ed il comune può farci poco.

Ad Aprile, quando ero ancora sindaco venni contattato da una funzionaria della prefettura che mi chiedeva la collaborazione a trovare a Fano un luogo per ospitare una trentina di profughi e mi invitava ad una riunione in prefettura per questo, risposi che in quel momento lavoravamo per predisporre il bilancio di previsione e avevamo difficoltà a garantire i servizi alle tante famiglie fanesi in difficoltà, non partecipai nemmeno alla riunione, quelle persone vennero inviate in una località dell’entroterra e mi risulta siano ancora li, come non credo che da Fano se ne andranno a Marzo.

Non si tratta di razzismo, ma di una protesta che tutti i sindaci d’Italia dovrebbero attuare verso un governo che non trova soluzioni ad una situazione che sta esasperando gli animi della maggior parte degli italiani.

L’Italia non ha una legge che regola l’immigrazione, tutti coloro che giungono nel nostro paese sanno che non possono essere rimpatriati, questo crea speranze ed illusioni, aumenta le partenze, accresce gli affari illeciti delle mafie locali e di quelle che organizzano oltremare le partenze, mette a repentaglio la vita dei tanti che partono e sempre più partiranno affrontando un rischioso viaggio in mare.Solo se lo stato varerà una legge che preveda il rimpatrio per tutti quei profughi, e sono la maggior parte, che non provengono da zone di guerra, si potrà scoraggiare e fermare quello che è ormai una vera e propria invasione incontrollata e che accresce i problemi già gravi del nostro paese.

Per questo chiedo un segnale forte e coraggioso alla amministrazione fanese, un segnale che riporti a responsabilità il governo nazionale, un diniego a degli arrivi che sicuramente non saranno gli unici in futuro.

Stefano Aguzzi

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