Piazza Torraccia intitolata alle vittime nel trentennale della tragedia
Il sindaco Ricci: «Non dimentichiamo, lo sport deve essere lealtà e rispetto»
PESARO – A trent’anni di distanza, nel piazzale che ora è dedicato alle vittime, si ritrovano i testimoni pesaresi di una sera di follia. C’è Marco Pieraccini, 65 anni, che dice: «Rivedo ancora la partenza dei nostri due pullman. E poi le immagini della tragedia. Pensavamo solo a salvarci, in tutti i modi». Dietro di lui Eros Paolini, 68 anni: «Ero davanti alla tribuna centrale, cercavo di uscire dall’Heysel. Non ci sono riuscito: fuori era il caos. Fortunatamente si giocò la partita, altrimenti sarebbero saliti sopra di noi».
Loro sono tornati allo stadio, «ma molti nostri amici hanno detto basta». «E’ anche per questo che oggi, con l’intitolazione di un luogo pubblico a quelle 39 persone, vogliamo dare un significato pubblico alla vicenda, che non riguarda solo i tifosi della Juventus», spiega Matteo Ricci. «Quella sera – ricorda il sindaco – avevo 11 anni: ero a casa con gli amici, davanti alla televisione. Alla fine, dopo il rigore di Platini, eravamo pronti per il carosello. Ma mio padre ci fermò davanti alla porta. In quel momento capimmo la gravità dei fatti, che inizialmente restarono confusi e nascosti. Una tragedia immane, una delle pagine più buie dello sport internazionale. Vogliamo dare un messaggio, da parte di chi odia la violenza e ama lo sport sano: una piazza (tra via dei Tigli e via degli Abeti, zona Torraccia, ndr) in un quartiere nuovo, un luogo frequentato da famiglie e bambini, che sia utile, a livello simbolico, per comprendere i veri valori. Lo sport deve veicolare lealtà, etica e civismo».
L’assessore allo Sport Mila Della Dora rimarca: «Deve vincere l’aggregazione e la voglia di stare insieme, in modo sano. Ben vengano queste iniziative, per ricordare anche a chi non c’era». Ci sono i rappresentanti del comitato di Reggio Emilia “Per non dimenticare l’Heysel” e i membri dei club pesaresi di Lazio, Torino, Milan, Inter. Mentre si scopre la stele realizzata dai ragazzi del Mengaroni, il presidente dello Juventus Club Pesaro ‘Amico della Juve’, Antonio Nobile Schirò, legge il messaggio di Mariella Scirea, inviato dalla Juventus. Poi sottolinea: «Era un nostro desiderio, il Comune lo ha recepito. Questa piazza deve essere un monito per le nuove generazioni: in loro vivano sentimenti di rispetto e correttezza, verso qualsiasi avversario».
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