I Carabinieri della Stazione di Marotta hanno messo fine all’ennesimo abuso commesso dentro le mura domestiche. Una donna di 43 anni, rumena, residente a Metaurillia di Fano chiama disperata il 112.

Il compagno, sotto l’effetto dell’alcool, per l’ennesima volta l’ha aggredita verbalmente e colpita al volto. Stessa sorte alla figlia 11enne che si è frapposta per difendere la mamma.
I Carabinieri giungono immediatamente nella casa indicata. La conoscono benissimo, non è il primo intervento. Trovano il compagno, D. O. 55enne rumeno completamente ubriaco che, anche alla presenza dei Carabinieri, continua ad inveire verso la donna con epiteti osceni ed indecenti. La donna, rifugiatasi in camera da letto, all’arrivo dei Carabinieri finalmente apre la porta ancora abbracciata alla figlia, mostrando gli evidenti segni delle percosse ricevute.

E’ una lunga storia la sua: l’uomo per fatti analoghi era stato arrestato già nel 2005. All’epoca la donna ritirò la querela, forse per timore o forse per dare una nuova chance a quell’uomo che era pur sempre il suo riferimento.
Fiducia male accordata. Negli anni più volte la donna è stata costretta a chiamare i Carabinieri per difendersi dall’uomo. Molti i provvedimenti adottati dall’Autorità Giudiziaria che non hanno dato l’effetto sperato.

Recentemente l’uomo, che aveva ancora le chiavi di casa, con il consenso della donna era tronato a vivere con lei. Agli inizi di maggio nuovamente una richiesta di aiuto ai Carabinieri. L’uomo fuori controllo per via dell’alcool aveva offeso pesantemente la donna sempre alla presenza della figlia minore.

Quest’ultimo episodio si è concluso con mamma e figlia medicate al pronto soccorso di Fano. Alla madre veniva diagnosticata una contusione cranica e alla figlia una contusione al polso destro.
Contemporaneamente l’uomo veniva tratto in arresto in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali e condotto al carcere di Pesaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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