PESARO – L’obiettivo è dichiarato: «Il 2016 sarà l’anno delle opere». Nella prima riunione Matteo Ricci vuole già stringere, con assessori al ramo e collaboratori più stretti: «Finora abbiamo fatto quello che si doveva, dall’avanzo sbloccato alle gare. Adesso – avvisa – il tiro si sposta sulla gestione dei cantieri multipli». Dove si prevede una mobilitazione generale dei tecnici e della struttura, alle prese con un movimento al di là dell’ordinario. «Considerato che da due milioni e mezzo di euro di media all’anno passiamo a 30 milioni, grazie allo sblocco ottenuto nella legge di stabilità», è la sintesi.

LO SCHEMA – Ecco perché il sindaco – con Belloni, Delle Noci e Nardo Goffi – puntella il piano generale. Comprensivo della definizione e del potenziamento delle squadre per i singoli lavori. «Non va sottovalutato niente dal punto di vista organizzativo», ripete agli astanti. Se nello schema si cerca l’incastro migliore tra ruoli, in parallelo Ricci guarda al calendario. La volontà è mostrare quello che accadrà in città nei prossimi mesi, direttamente nel territorio e nei quartieri. Abbinandoci, in aggiunta, iniziative a tema e istituzionali con associazioni sportive, mondo della cultura e del turismo, scuole e società civile: «Coinvolgeremo i pesaresi, li renderemo partecipi. Perché l’impatto sarà evidente», anticipa il sindaco. Che già annuncia sopralluoghi nei cantieri in prima persona, con caschetto in testa. 

 

LA SERIE – Detto che gran parte delle due dozzine di gare sarà assegnata entro febbraio (l’ultima apertura delle buste, quella per il vecchio palas, è prevista per i primi giorni di marzo, ndr), da registrare c’è la prima assegnazione della serie. «Partiamo con il risanamento conservativo del Museo Oliveriano. Un segnale forte per continuare a investire sulla cultura e rilanciare sull’istituzione perno della nuova fondazione Pesaro Cultura. Un bel regalo archeologico alla ‘città romana’, che nel 2016 saluta i 2200 anni dalla sua fondazione», rendono noto il sindaco e il vicesindaco Daniele Vimini. I lavori (importo di 92mila e 838 euro; aggiudicati con ribasso del 24.5 per cento, ancora in via provvisoria, secondo la prassi; ndr) comprendono, tra l’altro, il rifacimento della pavimentazione e degli intonaci. «Contiamo di partire al più presto – nota Belloni –. Tempi previsti? Quattro mesi». Aggiunge Vimini: «Nel progetto complessivo sul contenitore ci sarà una sinergia importante con la Soprintendenza archeologica». Che per il suo pacchetto da 150mila euro, ottenuti dal ministero dei Beni culturali, ha già lavorato sul restauro dei reperti e sulla catalogazione. E si occuperà ora del nuovo allestimento museale, «più moderno e funzionale, grazie al ripensamento dei percorsi e delle sezioni. Con criteri didattici più fruibili», sottolinea il funzionario della Soprintendenza Chiara Delpino. Dentro anche materiali provenienti dai nuovi scavi della necropoli di Novilara, inclusi i corredi Piceni dell’ottavo e del settimo secolo avanti Cristo, restaurati con il sostegno della Fondazione Scavolini e con il contributo del governo svizzero. Ma non è tutto. «Il Comune abbinerà anche la gara per il miglioramento e consolidamento dei tre solai, tra il primo e il secondo piano, sopra le sale lettura», conclude Vimini. Si tratta di un altro intervento da 112mila euro (iva esclusa), finora parcheggiato nel cassetto per il patto di stabilità. L’affidamento entro fine mese.

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Alice Gambacorta

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