Il proprietario del locale rimprovera un cliente: ha bevuto troppo, lo invita a smettere, lui di risposta diventa sempre più molesto e aggressivo. E’ quasi l’una di notte ed i clienti del locale non ne possono più. Decide di chiamare il 112. Pochi minuti ed arriva una pattuglia della stazione di Saltara. Il ragazzo vede i militari, esce dal locale e gli va incontro. I carabinieri lo riconoscono perché ha precedenti per spaccio di droga e innumerevoli segnalazioni alla Prefettura quale assuntore. Non ha mai creato particolari problemi e tentano un dialogo. Gli chiedono cosa sia successo. Lui di risposta gli inveisce contro abbassandosi i pantaloni per mostrare i genitali. I militari comprendono che è fuori controllo, sicuramente per abuso di droga e alcool, e lo invitano alla ragione. Non sortiscono l’effetto voluto ed il ragazzo gli si scaglia contro prima provando a dare una testata e poi un calcio. Un carabiniere gli afferra la gamba ed il ragazzo cade a terra. I due militari lo bloccano evitando di comprimere il torace. La cronaca recente insegna che coloro che abusano di cocaina con il battito accelerato se compressi possono morire.
Vista la scena un amico, anch’egli fortemente alterato per abuso di droga e alcool e con un curriculum vitae similare, si avvicina e si scaglia contro i carabinieri per liberare il fermato. Un carabiniere cerca di contenerlo e il fermato prova a divincolarsi.
La situazione si complica ma, fortunatamente, i clienti del bar accorrono per dare manforte ai carabinieri. In particolare due ragazzi dell’entroterra fanese, un italiano ed un moldavo, aiutano i militari nell’opera di contenimento dei due amici completamente fuori controllo.
Nel frattempo arriva una seconda pattuglia della Radiomobile di Fano. I due amici non si placano, continuano a reagire e durante le operazioni di trasferimento al mezzo di servizio il primo dei fermati riesce a colpire uno dei militari sopraggiunti con una testata allo zigomo.
La partenza dei mezzi dei carabinieri è stato accompagnato da un lungo applauso liberatorio da parte dei clienti del pub.
Portati in caserma, i due ragazzi, N.C e C.S., entrambi 25enni di Cartoceto, vengono tratti in arresto e, su disposizione del P.M. di turno, portati presso i rispettivi domicili agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima che si sarebbe dovuto celebrare il lunedì successivo.
Nel frattempo i militari si recano al pronto soccorso. Dall’esame radiografico emerge che i due carabinieri di Saltara hanno fratturato uno la falange della mano destra e l’altro ha rotto il piede destro. Ne usciranno con una vistosa ingessatura e 30 giorni di prognosi. I militari della radiomobile con 5 giorni di prognosi per contusione allo zigomo uno ed al polso l’altro.
Non soddisfatti della rocambolesca nottata i due amici, una volta giunti a casa, nonostante avessero sottoscritto le prescrizioni che gli imponevano di rimanere a casa, hanno ben visto di allontanarsi tranquillamente.
N.C. a mezzogiorno viene rintracciato dai militari di Saltara a Calcinelli lungo la via Flaminia con una chitarra in mano. Alla richiesta di spiegazioni ha detto che doveva restituire la chitarra ad un amico e, comunque, aveva troppo da fare per starsene a casa tutto il giorno.
Alle successive 17.30 i carabinieri rintracciano anche C.S. sempre a Lucrezia in viale Trento mentre era a spasso con il cane. Anche in questo caso l’evasione era dettata dal fatto che i suoi familiari non avevano confidenza con l’animale e solo lui poteva accompagnarlo per i bisogni.
Contestata per entrambi l’evasione dagli arresti domiciliari il P.M. disponeva la custodia presso le camere di sicurezza della caserma di Fano.
Finalmente questa mattina l’udienza di convalida. Il rito per direttissima non è stato celebrato in quanto il difensore ha chiesto i termini a difesa. Il processo si celebrerà il 16 febbraio. N.C. aspetterà il processo agli arresti domiciliari e C.S., sottoposto all’obbligo di dimora, non potrà allontanarsi dal comune di residenza. Decisamente peggio è andata ai militari che dovranno obbligatoriamente rimanere a casa in convalescenza negli orari previsti dalla legge per la visita fiscale.
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