Cgil Cisl Uil: “Ci vuole una assunzione di responsabilità collettiva”
PESARO – Sugli ultimi avvenimenti in merito al tema dell’accoglienza dei migranti nel nostro territorio, prendono posizione i tre segretari generali provinciali di Cgil, Cisl e Uil.
“Ci sono volute le parole chiare e perentorie del Prefetto Luigi Pizzi – scrivono- per riportare alla realtà e nella dimensione giusta e corretta le ultime dichiarazioni di forze politiche e sindaci in tema di migranti e sicurezza.
Complice una informazione dei mass media che non perde occasione per sottolineare l’etnia di chi compie un reato, (molte volte dimenticando la stessa enfasi se siamo di fronte a reati compiuti da italiani), con i social media che spesso fanno da megafono di notizie a volte prive di qualsiasi fondamento, esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione per il pericoloso clima di intolleranza che si è creato attorno al tema dei migranti, e nello specifico dei richiedenti asilo e dei rifugiati.
Un clima dove anche il linguaggio avvelena, confonde, impedisce di capire e comprendere, di distinguere, di individuare il pericolo reale, ciò che lo origina. Impedisce, soprattutto, di comprendere le ragioni del disagio e dell’insicurezza, della perdita di punti di riferimento comunitari, associativi e quindi valoriali, anch’essi resi fragili perché, a torto, ritenuti inutili.
Non esiste alcuna escalation di reati, se non quelli legati alla criminalità organizzata nostrana che ogni anno la Procura Generale di Ancona e il rapporto nazionale della Direzione Nazionale Antimafie puntualmente e giustamente ci ricorda. Non esiste più nessuna isola felice.
Esiste, piuttosto, un fenomeno migratorio di inedite dimensioni, di diversa provenienza e natura, che va compreso e affrontato, a livello nazionale ed europeo, (e non solo), non alimentando le paure ma cercando e proponendo soluzioni.
Il ruolo dei Sindaci, punti di riferimento per le proprie comunità, è da questo punto di vista fondamentale. Anziché alimentare allarmismi o sostenerli quando sono oggettivamente infondati, occorrerebbe far sì che i migranti accolti non sia “confinati” in strutture lontane dalle città e dai paesi, ma possa esserci un’accoglienza diffusa, una vera possibilità di integrazione, la possibilità di imparare un mestiere, di spendere il proprio tempo assieme ad altri, di socializzare, di imparare l’uno dall’altro. Ci vogliono idee, parole e valori chiari, che non diano adito a dubbi e non contribuiscano ad alimentare inesistenti pericoli e paure.
E’ necessaria una stretta e continua collaborazione tra Istituzioni ed evitare, come successo in passato, prevaricazioni e forzature che non fanno altro che accrescere isterismi anche collettivi.
Noi, da subito, abbiamo offerto la nostra collaborazione gratuita alla Prefettura e ai soggetti gestori sui temi dell’accoglienza: l’esperienza di questi primi anni ci ha insegnato che ogni volta che si toccano con mano le storie di queste persone, uomini, donne, spesso giovanissimi, si scopre un mondo di desideri del tutto simili a quelli di ciascuno di noi ed un abisso di paure che noi neanche lontanamente ci immaginiamo. Anche dietro l’orribile definizione di “migranti economici”, spesso utilizzata anch’essa per mettere l’uno contro l’altro, i penultimi contro gli ultimi, ci stanno il ritardo e le cure palliative con cui questo Paese sta affrontando il tema delle povertà crescenti e della domanda di un lavoro giusto e dignitoso, per tutte e tutti.
Rovistare tra i rifiuti non è “attività illecita”, come qualcuno incredibilmente ha provato a dire, ma è la sconfitta di un sistema che non sa garantire alle persone neppure i beni primari.
Per questo, teniamo a ribadire con forza e convinzione il nostro no assoluto ad ogni forma di razzismo e di intolleranza, no ai linguaggi violenti e ai silenzi ambigui, il nostro sì alla costruzione di comunità accoglienti e democratiche, per le quali ribadiamo il nostro impegno assiduo e quotidiano”.
S. Ricci M. Andreolini R. Morbidelli
(Cgil) (Cisl) (Uil)
Pesaro, 2 settembre 2017
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