L’uomo era ben conosciuto dai militari della stazione di san Giorgio in quanto nel 2015 era stato arrestato perché aveva allestito in casa una serra per la coltivazione della marijuana e trovato con 5 kg di marijuana essiccata e 32 piante adulte da recidere. I carabinieri, all’epoca, si erano insospettiti per via dei consumi anomali di corrente elettrica a fronte del fatto che l’uomo vivesse da solo e in uno stato di degrado totale.
Dopo essere uscito dal carcere ha pensato bene di fare tesoro dell’esperienza passata. Ha allestito nuovamente una serra e per riscaldarla ha deciso di istallare pannelli solari e batterie di accumulo evitando così consumi sospetti. Anzi, per eliminare il problema, nel luglio scorso aveva disdetto il contratto di fornitura elettrica.
Anche in questo caso, però, la scelta in materia si è dimostrata infelice. I militari, passando davanti la casa, hanno visto l’immobile illimitato così come la serra posta nel retro.
Dopo una breve verifica con il fornitore di energia elettrica i carabinieri hanno deciso di vederci chiaro e si sono presentati nella casa sospetta.
Alla vista dei militari l’uomo, sicuro di sé, ha mostrato l’impianto fotovoltaico pensando di chiudere in fretta il controllo. Di contro, i carabinieri, hanno voluto controllare l’intera abitazione scoprendo uno scenario identico a quello individuato due anni prima. Al piano superiore c’erano delle piante di marijuana appese in via di essiccazione, nel garage 8 piante mature trasferite dalla serra a causa dei primi freddi in attesa di essere recise e, nella serra esterna, era stato riallestito un impianto completo mentre in giro per la casa, nascosti un po’ ovunque, vi erano sacchetti di marijuana pronti per essere ceduti.
Complessivamente sono stati sequestrati 600 grammi di marijuana, 8 piante e attrezzature varie.
D.N. 53enne del posto, veniva tratto in arresto in flagranza di reato per coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In mattinata, nel tribunale di Pesaro, dopo la convalida, l’uomo ha patteggiato una pena ad un anno di reclusione e 3.000 euro di multa tornando immediatamente in libertà.
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